Come insegnare con un monitor interattivo

Monitor interattivi e schermi touch per le scuole di ogni ordine e grado

Published: Maggio 24th, 2022

Come insegnare con un monitor interattivo? Negli ultimi due anni, i docenti italiani hanno dovuto impararlo in corso d’opera e stanno tutt’oggi affinando le competenze. 

Lo stato di emergenza è terminato e, anche se non siamo ancora completamente fuori dalla pandemia, possiamo tornare lentamente alla normalità. Una nuova normalità in cui le scuole, dopo aver vissuto due anni di restrizioni come mai visto prima, hanno fatto da apripista nella nuova realtà in cui viviamo, fatta di regole per la prevenzione, ma anche di lezioni in presenza, attività di gruppo e un ritorno alla socializzazione, fondamentale nella costruzione della personalità dei giovani individui in tutte le fasce di età. Il tutto con uno strumento didattico nuovo e potente a fare da supporto alle attività scolastiche: il digitale.

Gli insegnanti, e il personale scolastico al completo, sono stati chiamati in prima linea per assicurare a tutti il diritto fondamentale allo studio e hanno affrontato le difficoltà delle restrizioni con tutti i mezzi che avevano a disposizione, a volte andando anche oltre le loro specifiche mansioni. Hanno inventato un nuovo modo di fare scuola, trovando soluzioni nell’immediato, adattandosi agli eventi e cercando di mantenere alto il morale degli studenti e viva la collaborazione, anche nei momenti più bui.                                                                                                    

Grazie alla tecnologia, e alla buona volontà dei singoli, è stato possibile andare avanti, in un modo o nell’altro. E se anche c’è stato qualche inciampo lungo il percorso, e c’è ancora molto da fare per poter parlare a pieno titolo di scuola digitalizzata in tutta Italia, in questi due anni buona parte degli istituti scolastici italiani ha fatto passi da gigante verso la digitalizzazione e l’innovazione nella didattica.                                         

Dalla lavagna a gessetti al display interattivo

Facciamo un breve riassunto della situazione: fino a qualche anno fa le lezioni erano esclusivamente analogiche e la lavagna era una superficie scura e statica su cui scrivere con i gessetti bianchi o colorati. Nelle aule più innovative, la lavagna era una superficie bianca plastificata su cui scrivere con gli appositi pennarelli neri o colorati. Non si poteva salvare il suo contenuto, dopo averlo copiato sul quaderno o fissato nella memoria, un colpo di cancellino e via, si ricominciava da zero. I supporti della didattica erano carta e inchiostro: quaderni, penne, libri di testo, pagine scritte con righe di testo più o meno fitte, arricchite con qualche fotografia a colori o un grafico dove necessario, per fissare meglio nella mente i concetti. Tutt’al più si poteva trovare un CD allegato al libro, per ascoltare brani o guardare al pc, a casa, qualche video correlato all’argomento. Di computer in classe, nemmeno l’ombra. Sembra preistoria a pensarci oggi. Eppure, era così. 

Ma dalla diffusione massiccia degli smartphone in poi, ci siamo talmente abituati a consultare le informazioni in tempo reale attraverso uno schermo touch e ad avere a disposizione, con un semplice tocco delle dita, migliaia di contenuti su qualunque argomento, che oggi la digitalizzazione a scuola sembra una cosa ovvia, quasi scontata.

Qualcuno potrebbe obiettare che era meglio prima. Ma non esiste meglio o peggio. È semplicemente differente. La digitalizzazione dei contenuti offre nuove opportunità alla didattica e modifica il concetto originale di studio fatto di ore con la testa china sui libri, rendendolo più fluido e interattivo, più multimediale, trasversale e ricco di nuovi spunti. Arricchendolo di nuovi linguaggi e nuovi significati veicolati dall’interattività. Lasciando anche spazio alla creatività individuale e all’esplorazione di nuovi strumenti. 

La sfida per i docenti, oggi, è quella di impiegare al meglio le tecnologie disponibili per rendere le lezioni più efficaci e spronare gli studenti a utilizzare gli strumenti multimediali come una “prolunga” del proprio cervello. Senza abbandonare carta e penna, che erano e rimangono un caposaldo della didattica, ma integrando e alternando analogico e digitale in modo da creare un dialogo continuo tra i vari piani di comunicazione, come avviene ormai in qualunque altro campo di applicazione.                                        

Scuola digitale e display interattivi in classe, un percorso inevitabile

L’evoluzione della didattica era inevitabile: la società odierna è basata sul digitale e la rotta era tracciata ormai da anni. Gli eventi storici hanno solo dato una spinta sull’acceleratore del cambiamento in atto. Dopo la DAD (Didattica a Distanza), frutto dell’emergenza e i cui risultati sono stati non proprio brillanti, si è passati alla più strutturata Didattica Digitale Integrata (DDI), un progetto già in essere nell’agenda di governo, con tempi di realizzazione a lungo termine e partita con l’introduzione delle LIM (Lavagne interattive multimediali) nelle aule, ma che con l’avvento dell’emergenza sanitaria ha subito un’accelerazione improvvisa ed inaspettata e ha portato gli istituti scolastici ad ottenere una pioggia di fondi statali per l’ammodernamento. 

Oggi gli alunni italiani, sin dalla scuola dell’infanzia, utilizzano quotidianamente in classe monitor interattivi e schermi digitali che permettono la fruizione di contenuti digitali e multimediali – adattati all’età degli studenti – in grado di amplificare l’esperienza dell’apprendimento, rendendolo interattivo e più coinvolgente che in passato. La scuola digitale ha finalmente preso forma.                                                                   

I protagonisti indiscussi di questa rivoluzione nella didattica, subito dopo il corpo insegnanti, sono proprio i monitor interattivi, ovvero delle lavagne digitali con schermi touch screen, che possono essere paragonate a dei maxi tablet per le loro prestazioni smart e che consentono di animare i contenuti statici, testuali o visivi in maniera fluida e veloce. 

Immagini, video, suoni, link, animazioni: grazie a questi nuovi strumenti hardware e software per la didattica, la scuola è più dinamica e al passo con i tempi. Inoltre, in un mondo digitale, allenarsi attraverso lezioni multimediali è una palestra sicuramente più efficace per preparare gli studenti al futuro lavorativo che li attende. 

Di seguito, analizzeremo in dettaglio i vantaggi di questa nuova didattica.

Monitor interattivo: come funziona

Avere in classe un monitor interattivo invece della lavagna classica o di una LIM offre numerose possibilità per impostare una didattica multimediale e interattiva. 

Partiamo da qualche informazione di base: senza dover installare proiettori o collegare computer esterni, un display interattivo ha uno schermo touch screen retroilluminato pronto all’uso che non necessita di accessori esterni ma si manovra semplicemente con il tocco dei polpastrelli, proprio come lo smartphone. 

A livello tecnico, un monitor interattivo funziona esattamente come un tablet: è dotato di un processore interno veloce e affidabile che si interfaccia sia con i software proprietari che con i principali pacchetti software per la scuola, come Google Suite o Microsoft Education. Inoltre, un display interattivo per la didattica è compatibile con la maggior parte dei dispositivi mobili. Infine, si può utilizzare sia con connessione wi-fi per accedere alle risorse della rete Internet, sia con collegamento Bluetooth ad altri dispositivi, o anche offline per fruire dei contenuti precedentemente caricati in memoria.

La semplicità di utilizzo e le innumerevoli possibilità che offre un monitor interattivo in classe ne fanno uno strumento indispensabile nella didattica odierna.

Didattica digitale e display interattivo, hardware e software consigliati

Per una didattica interattiva di qualità non basta che il docente sia preparato e abbia programmato lezioni al top. Servono gli strumenti adatti affinché la lezione scorra fluida, senza interruzioni e problemi tecnici. Un video che si blocca, un audio di scarsa qualità, immagini sgranate o una connessione poco stabile possono minare i risultati e far decadere l’attenzione degli studenti anche durante la lezione più appassionante. Per questo, è fondamentale avere a disposizione hardware e software all’altezza delle necessità della classe e del docente. Un monitor interattivo touch da almeno 65” con piattaforma dedicata, ad esempio, può essere un buon alleato. 

La gamma di prodotti della linea ActivPanel di Promethean offre tutte le caratteristiche necessarie ad avere prestazioni elevate: uno schermo grande e ben visibile; una tecnologia potente in grado di caricare e far scorrere sul display le immagini a 4K senza blocchi e interruzioni; una risposta veloce e precisa al tocco dello schermo; software dedicati; una libreria di risorse per la didattica e la piena compatibilità con i principali pacchetti software e gli altri device più utilizzati.                                               

Come scegliere il miglior monitor interattivo per la scuola

Scegliere il miglior display interattivo con schermo touch screen per la scuola non è semplice. In commercio ce ne sono tantissimi e leggere le caratteristiche tecniche di ogni proposta può trasformarsi in un’odissea. La miglior soluzione è quella di affidarsi a chi produce dispositivi per la scuola e si è specializzato in questo settore.

Ed è proprio questa la peculiarità di Promethean, un’azienda che da oltre vent’anni si occupa di realizzare prodotti pensati per la scuola con il supporto e la consulenza dei docenti. Perché per ogni classe, per ogni fascia d’età e per ogni indirizzo scolastico possono esserci esigenze differenti che vanno prese in considerazione. 

Caso per caso, gli esperti di Promethean forniscono tutte le informazioni e i consigli per effettuare la miglior scelta tra monitor, display e schermi interattivi touch per una didattica innovativa ed efficace nelle scuole di mezzo mondo. Inoltre, Promethean, leader del mercato mondiale dei display interattivi negli Stati Uniti e nella regione EMEA,  offre un servizio di consulenza gratuito per docenti, dirigenti e scuole italiane di ogni ordine e grado.

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