Green Pass, distanziamento, ingressi scaglionati, tamponi salivari e mascherine: il nuovo anno scolastico 2021/2022 è iniziato all’insegna del motto “lezioni in presenza” e si sta cercando di pianificare tutti gli scenari possibili pur di scongiurare nuove interruzioni. L’obiettivo condiviso è proprio quello di riportare la scuola intesa come luogo di crescita e di confronto personale al centro della vita sociale dei bambini e dei ragazzi di tutte le età, per non alimentare nuovi gap socioculturali.
Gli ultimi due anni hanno infatti messo prepotentemente sotto i riflettori la centralità della scuola non solo come fonte di istruzione e formazione, ma soprattutto come luogo fisico fatto di relazioni interpersonali, arricchimento individuale, interazione con il gruppo dei pari ed esperienza di vita fondamentale, tanto per i bambini più piccoli quanto per i giovani. Proprio per questo, a tutti i livelli gerarchici dell’istruzione, ci si è impegnati per fare in modo che l’esperienza della DAD sia definitivamente chiusa.
Ma c’è un ma: attualmente nessuno può escludere nuove misure di contenimento legate alla curva dei contagi, inclusa una nuova, temporanea, chiusura delle scuole. Possibilmente a livello locale, utilizzando le cosiddette “chiusure chirurgiche”, città per città, quartiere per quartiere, scuola per scuola, classe per classe. In maniera capillare. E per fronteggiare questa ipotesi il Ministero dell’Istruzione ha già messo a punto, lo scorso anno, le linee guida per la DDI, Didattica digitale integrata, da attivare tempestivamente per assicurare la continuità educativa agli studenti. Uno strumento che, se utilizzato appropriatamente, si affianca eccellentemente alla didattica tradizionale, arricchendola di nuove opportunità sia per i docenti che per gli studenti.
Cos’è la didattica digitale integrata
Per Didattica Digitale Integrata, abbreviato in DDI, si intende quell’insieme di videolezioni, esercitazioni, test e quiz, work group e approfondimenti svolti in modalità digitale, ovvero attraverso l’utilizzo di un device e degli appositi software. Le lezioni in DDI possono essere sincrone e asincrone. Si parla di lezioni sincrone quando il docente è in diretta e la classe segue simultaneamente collegata dalla propria postazione remota; per lezioni asincrone si intendono invece tutti quei contenuti video, testo e multimediali fruibili dagli studenti in qualunque momento, ovvero videolezioni registrate, slide o dispense consultabili on demand, ecc.
Tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale sono state invitate già da settembre 2020 a dotarsi di un “Piano per la DDI” che deve essere allegato al PTOF, Piano triennale per l’offerta formativa, e ad implementare una piattaforma digitale che rispetti i requisiti di sicurezza e protezione della privacy, oltre che a formare i docenti e verificare che tutti i soggetti interessati siano in possesso degli strumenti necessari alla fruizione delle lezioni digitali.
La DDI va intesa non solo come “supplente” delle lezioni in presenza. In una visione più ampia di modernizzazione della scuola a lungo termine, va considerata come naturale integrazione alla didattica frontale attraverso gli strumenti informatici, adatta alle classi secondarie e agli studenti più grandi. Tanto che, solo per le scuole secondarie di secondo grado, la DDI può attualmente essere adottata anche in assenza emergenza, alternando lezioni in presenza con lezioni sincrone e asincrone da remoto, secondo un calendario prestabilito e condiviso.
Vantaggi della didattica digitale
Durante una lezione tradizionale, frontale e in presenza, il docente parla, spiega, illustra a parole l’argomento scelto e gli studenti ascoltano, prendono appunti e seguono, magari dal libro di testo aperto sul banco. Lo schema di comunicazione è uno a molti. Con la didattica digitale, invece, lo schema di comunicazione è bidirezionale, collaborativo, interattivo, vivace e interdisciplinare.
Qualunque argomento può diventare momento di confronto e cooperazione tra gli studenti e il docente, arricchendosi di nuovi spunti di riflessione, stimolando la curiosità e alimentando le sinapsi. Si legge nelle linee guida del Ministero: “La lezione in videoconferenza agevola il ricorso a metodologie didattiche più centrate sul protagonismo degli alunni, consente la costruzione di percorsi interdisciplinari nonché di capovolgere la struttura della lezione, da momento di semplice trasmissione dei contenuti ad agorà di confronto, di rielaborazione condivisa e di costruzione collettiva della conoscenza”.
Come usare i metodi di didattica digitale in classe
La DDI richiede dunque da parte del docente una ristrutturazione della propria metodologia di insegnamento e l’adozione di metodologie didattiche innovative digitali, “si fa riferimento, ad esempio, alla didattica breve, all’apprendimento cooperativo, alla flipped classroom, al debate quali metodologie fondate sulla costruzione attiva e partecipata del sapere da parte degli alunni che consentono di presentare proposte didattiche che puntano alla costruzione di competenze disciplinari e trasversali, oltre che all’acquisizione di abilità e conoscenze”, specifica ancora il MIUR.
È fondamentale per la buona programmazione e la riuscita di un piano educativo con DDI fare distinzioni su tempi e modalità per le varie classi e fasce d’età di studenti.
Didattica digitale integrata per la scuola dell’infanzia
Per la scuola dell’infanzia più che di DDI dobbiamo parlare di LEAD, acronimo di Legami educativi a distanza. Anche in questo caso, il documento Orientamenti pedagogici sui LEAD: Legami Educativi a Distanza, un modo diverso per fare nido e scuola dell’infanzia, redatto dalla Commissione Infanzia Sistema integrato Zero-Sei e pubblicato sul sito del MIUR, contiene tutte le specifiche necessarie.
Didattica digitale integrata per la scuola primaria
Per la scuola primaria, la DDI prevede l’utilizzo di supporti informatici al fine di rendere le lezioni in presenza più interattive e per stimolare un percorso multidisciplinare. Va intesa come metodo di insegnamento innovativo, non come mera trasposizione dei contenuti statici in digitali, ed è tesa a diventare complementare all’esperienza scolastica tradizionale. La Didattica digitale a distanza, invece, può essere adottata esclusivamente in caso di chiusura legata all’emergenza sanitaria e devono essere garantite almeno 10 ore settimanali di lezioni sincrone per le classi prime e minimo 15 ore per le altre classi.
Didattica digitale integrata per la scuola media
Anche per la scuola secondaria di primo grado la DDI è uno strumento di innovazione didattica da utilizzare in classe in presenza per coinvolgere maggiormente gli studenti, e può diventare occasione di approfondimento individuale da remoto. Mentre “in caso di nuove situazioni di chiusura a causa di un eventuale peggioramento delle condizioni epidemiologiche e di DDI generalizzata, le lezioni saranno in modalità sincrona per tutto il gruppo classe e dovrà essere garantito un orario minimo” di almeno 15 ore settimanali, specificano dal MIUR.
I migliori tool, gli strumenti e le risorse per l’insegnamento digitale
Fermo restando che la didattica digitale, così come quella tradizionale, non può essere improvvisata ma richiede formazione, pianificazione e competenza, vediamo quali sono gli strumenti e le risorse a disposizione degli insegnanti per rendere l’insegnamento digitale efficace e coinvolgente.
Partiamo dall’hardware. Per una didattica digitale ottimale occorre disporre in classe di un display interattivo, ovvero la naturale evoluzione dell’antenata Lavagna Multimediale. I monitor touch interattivi Promethean ActivPanel Elements Series, dotati di computer interno, retroilluminazione a LED per una risoluzione di alta qualità e senza necessità di proiettori esterni collegati, sono lo strumento ideale per portare in classe lezioni interattive coinvolgenti e appassionanti. Oltre all’hardware è necessario il software, ovvero un pacchetto di programmi per utilizzare lo strumento informatico. Dotati di potenti software didattici nativi, intuitivi e pluripremiati, come ClassFlow e ActivInspire, i display interattivi Promethean si interfacciano alla perfezione anche con le app e le piattaforme esterne più in uso in ambito scolastico e sono compatibili con tutti i device, anche mobile.
Le caratteristiche dei Promethean ActivPanel Elements Series
Tra le piattaforme per la didattica digitale più utilizzate troviamo:
- Google Suite for Education, la piattaforma didattica digitale gratuita di Google per le scuole, abbinata a una serie di tools per la gestione delle classi digitali come Google Classroom e al cloud per il salvataggio, la condivisione e l’archiviazione dei dati su Google Drive
- Microsoft Education, la piattaforma gratuita di Microsoft per gli istituti scolastici che annovera tra gli strumenti di interazione e gestione degli alunni in real time app come Teams e il cloud OneDrive per lo storage o lo sharing dei file e il recupero delle risorse precedentemente salvate.
Infine, passiamo alle risorse digitali per la didattica. Le risorse disponibili in rete per le lezioni digitali sono tantissime e vanno da esempi di didattica digitale integrata, condivisi dai singoli insegnanti, ai suggerimenti pubblicati da alcuni istituti scolastici fino a vere e proprie librerie di contenuti preconfezionati da adattare alla propria lezione e ai propri studenti. Promethean mette gratuitamente a disposizione dei docenti la sua library con oltre 51.000 risorse per l’insegnamento, suddivise per materia, classe, lingua e tipologia, consultabile online e accessibile utilizzando anche il proprio account Google o Microsoft.
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