I benefici dei progetti scolastici innovativi per gli studenti

Tablet e display interattivi in classe per la didattica innovativa e le competenze digitali

Published: Aprile 1st, 2022

La scuola del futuro? È già qui. L’introduzione della multimedialità, degli strumenti informatici e della digitalizzazione nella didattica è una vera e propria rivoluzione in ambito scolastico. Una realtà che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile. 

Invece, con l’accelerazione improvvisa dovuta alla DAD e con i fondi del PNRR messi a disposizione dallo Stato per fronteggiare le nuove esigenze legate all’emergenza sanitaria, stiamo assistendo a una serie di interventi strutturali che rimarranno nei prossimi anni. Dall’introduzione della DDI (Didattica Digitale Integrata) nel piano scolastico per tutti gli istituti italiani di ogni ordine e grado alle reti e le dotazioni informatiche, la scuola sta vivendo una nuova primavera. E oggi la didattica innovativa fa parte del programma di studio a tutti gli effetti. 

Alla luce di questa trasformazione ancora in atto, l’impiego di metodologie didattiche innovative e l’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica è una prassi che si va consolidando nelle scuole italiane. I docenti sono chiamati a coltivare anche le competenze digitali degli studenti proprio come per una qualunque altra materia di studio. E a incoraggiare nuove idee di progetti scolastici con tutti gli strumenti digitali e analogici a disposizione.

Cos’è l’innovazione didattica e come si mette in pratica

Innovazione didattica e nuove tecnologie viaggiano affiancati. Se da un lato infatti parliamo di nuove metodologie applicate all’apprendimento, dall’altro non possiamo non includere in questo percorso l’impiego delle nuove tecnologie, della multimedialità e del digitale, strumenti che vanno sapientemente mixati alle lezioni e ai metodi tradizionali. 

Già nel 2018, in un articolo firmato da Rosa Bottino, direttore Istituto per le Tecnologie Didattiche e Presidente Area della Ricerca di Genova, CNR, pubblicato su Agenda Digitale, l’autrice poneva l’accento sul fatto che la scuola dovesse rispondere alle nuove esigenze della società e degli studenti: “La sfida dell’innovazione educativa non è una questione meramente legata alla tecnologia, né unicamente una questione disciplinare o metodologica. Si tratta, piuttosto, di tener conto di una dimensione più ampia, legata ai cambiamenti in atto nella società che, direttamente o indirettamente, influenzano il cambiamento culturale della scuola. C’è, infatti, un crescente bisogno di dare a tutti gli studenti metodi, strumenti e abilità che li mettano in grado di rapportarsi efficacemente con una società sempre più accelerata e complessa a cui le tecnologie digitali ma anche la globalizzazione delle relazioni, lo sviluppo scientifico, il crescere dei flussi migratori, le trasformazioni delle strutture familiari e dei comportamenti sociali, per citare solo alcuni dei fattori principali, pongono nuove sfide e necessità. Alla scuola si richiede, di conseguenza, di dare risposte di qualità senza perdere la sua vocazione di scuola per tutti. Occorre, quindi, far fronte a nuove necessità educative sviluppando competenze che permettano agli studenti di affrontare con strumenti adeguati una realtà profondamente cambiata, ma c’è anche la necessità di superare difficoltà che, seppur tradizionalmente presenti nei nostri sistemi educativi, hanno bisogno di essere affrontate con nuovi strumenti e strategie”. E se questo discorso era già valido nel 2018, oggi, nella società post pandemia, è diventato una necessità.

Esempi di metodologie didattiche innovative digitali 

Parlare di metodologie didattiche innovative infallibili sarebbe poco realistico. Ci sono diverse caratteristiche nell’insegnamento che devono sapersi adattare non solo al programma e alla materia, ma anche al contesto, all’età e alla classe nel suo insieme. E poi ci sono le sfumature, quelle piccole grandi differenze tra un alunno e l’altro che sono la sfida maggiore per un docente. La vera difficoltà sta infatti nel trovare una metodologia che rispetti il pilastro fondamentale della scuola, ovvero essere per tutti. 

Fermo restando che le teorie moderne mettono al centro della missione educativa lo studente e le sue esigenze, ci sono diverse metodologie didattiche innovative, digitali e non, che, se applicate correttamente, possono essere uno strumento formidabile per far emergere talenti e predisposizioni anche nello studente apparentemente più svogliato. Favorire l’autonomia nello studio, coltivare l’autostima attraverso progetti e idee, stimolare la curiosità e non ridurre l’obiettivo solo a un voto o una valutazione sono alcuni dei punti chiave delle metodologie e attività didattiche innovative con lo scopo di migliorare l’approccio complessivo dello studente all’apprendimento della materia. 

Potremmo dividere le metodologie didattiche innovative in due grandi filoni di pensiero: il primo include le metodologie che si ispirano ai principi di cognizione epistemica e che sono utili per realizzare attività per acquisire, comprendere e giustificare informazioni. Il secondo macro-gruppo annovera le metodologie basate sull’approccio “inquiry based” e utilizzano il coinvolgimento dello studente nella progettazione e realizzazione di vere e proprie indagini con lo scopo di acquisire conoscenza su un determinato fenomeno e sviluppare le competenze del metodo scientifico.

Potremmo poi aggiungere un terzo metodo, ovvero la “didattica metacognitiva” che si focalizza sull’intero processo della costruzione del senso in maniera biunivoca, insegnamento-apprendimento e si va ad instaurare nei processi cognitivi della persona. Ma un punto rimane fondamentale: per ottenere buoni risultati nell’apprendimento è necessario catturare l’attenzione e suscitare coinvolgimento attivo degli studenti. Solo una scuola attiva è una scuola davvero efficiente.      

Didattica innovativa e tecnologia, binomio vincente

Le più moderne metodologie didattiche innovative digitali inseriscono tra gli strumenti di studio diversi “amplificatori” di significato, strumenti ottimi per catturare l’attenzione e stimolare il coinvolgimento degli studenti. Ecco alcuni esempi:

  • Podcast educativi, un formato audio digitale che sta diventando sempre più diffuso e usato per scopi sia di intrattenimento che divulgativi
  • Gamification, ovvero il gioco come strumento didattico con l’utilizzo di videogame interattivi per stimolare l’apprendimento
  • Visual thinking, la capacità di creare delle mappe mentali di significato e di generare correlazioni tra i vari argomenti.                                                              

Come dicevamo, questi sono solo tre esempi. Ma sono infinite le possibilità di impiego delle nuove tecnologie per rendere l’apprendimento più efficace, coinvolgente e duraturo. 

I robot per l’educazione, ad esempio, possono essere particolarmente utili per la didattica innovativa applicata alla matematica. La Flipped Classroom è utile, invece, per far sviluppare alla classe le soft skill mentre i progetti interattivi digitali sono perfetti per stimolare le competenze digitali degli studenti. Permettere loro di esprimere anche una buona dose di creatività abbinata alle conoscenze, e di poter parlare un “linguaggio” che sia loro più famigliare, come lo è quello del web e dei social network fatto di suoni, immagini, link e animazioni oltre che testi, è la chiave per ridisegnare la scuola e la didattica del futuro.   

Le sfide per le scuole del futuro

Se la scuola del futuro è già iniziata ancor prima della DAD, come si evolverà la didattica nei prossimi anni? Il percorso è segnato. Tecnologia e digitalizzazione sono imprescindibili dall’insegnamento. D’altronde, il compito della scuola non è solo quello di insegnare materie e far apprendere nozioni. La scuola ha anche il compito di formare i cittadini di domani. Gli uomini e le donne che contribuiranno al progresso della società, al suo sviluppo al miglioramento. È un ruolo importante, perché il futuro della società e del mondo del lavoro è inevitabilmente legato alle competenze digitali che gli studenti dovranno sviluppare e i docenti coltivare. 

Le scuole del futuro devono essere attive. E soprattutto devono attivarsi per tempo. Se l’autonomia scolastica è infatti una grande risorsa sotto alcuni punti di vista, di contro si rischia che qualcuno rimanga indietro. E questo non possiamo permettercelo. Ecco perché docenti e personale scolastico sono chiamati oggi più che mai ad impegnarsi per rendere possibile fino in fondo questa rivoluzione. E il primo passo verso l’innovazione della metodologia didattica è l’avere a disposizione gli strumenti giusti, dalle competenze digitali del corpo docente alle tecnologie necessarie per la loro applicazione. 

Strumenti per stare al passo con la didattica innovativa digitale

Non solo computer: la didattica innovativa digitale in classe passa oggi inevitabilmente dai monitor interattivi digitali, ovvero dei tablet di grandi dimensioni che sostituiscono le vecchie lavagne con i gessetti. Attraverso questi display touch interattivi, i docenti possono proporre lezioni multimediali e coinvolgenti e gli studenti possono esprimere la loro creatività oltre che alla competenza attraverso i nuovi linguaggi di comunicazione. Il punto imprescindibile per la didattica innovativa digitale è dunque avere strumenti interattivi digitali di ultima generazione, come gli ActivPanel Elements Series di Promethean: veloci, ad alta risoluzione e con computer integrato, dotati di software dedicato e pluripremiato ma soprattutto progettati in collaborazione con gli insegnanti e frutto di oltre 20 anni di esperienza nel settore scolastico.                                                                                                     

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