L’animatore digitale, la nuova figura per la scuola introdotta dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale: chi è e di che cosa si occupa

L’animatore digitale si occupa di promuovere e favorire l’innovazione tecnologica all’interno della scuola.

Published: Dicembre 4th, 2023

Le nuove tecnologie possono apportare grandi benefici all’attività didattica. Per questo motivo, è stata introdotta dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale la figura dell’animatore digitale, che ha il compito di promuovere e favorire l’innovazione tecnologica all’interno delle scuole. Si tratta di un docente che, insieme al Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo, ha un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola. Una figura fondamentale per la piena realizzazione del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Animatore digitale: chi è

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), pilastro della cosiddetta “Buona Scuola” (legge 107/2015), intende affrontare le grandi sfide di innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Secondo il Piano Nazionale Scuola Digitale, a partire dal 2015, ogni scuola italiana deve dotarsi di un animatore digitale. Questa figura è stata introdotta espressamente dal Piano, che ne definisce i requisiti all’Azione 28.

L’animatore digitale non è una figura esterna, ma un docente che viene formato appositamente per svolgere questo ruolo. Il decreto Miur del 16 giugno 2015 indica la necessità di destinare specifiche risorse per l’individuazione e la formazione di questa nuova figura chiave per l’innovazione scolastica. 

Nel decreto viene infatti spiegato che le finalità dell’animatore digitale sono quelle di “favorire il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all’innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano Nazionale Scuola Digitale”. Inoltre, la normativa chiarisce che l’animatore digitale deve essere individuato tra il personale docente e formato con un percorso ad hoc in ciascuna istituzione scolastica.

L’animatore digitale va quindi indicato tra il personale docente, non tra i tecnici. Infatti, il suo ruolo è quello di promuovere le opportunità offerte dalle nuoove tecnologie a tutte le categorie che orbitano all’interno della scuola, dai colleghi, al personale di segreteria, dagli studenti alle famiglie. Quindi, non è assimilabile ad un assistente tecnico e si tratta di ruoli completamente distinti.                                                   

Ma l’animatore digitale cosa fa in concreto? Non risolve problemi pratici di tipo tecnico, come il blocco della stampante o un guasto alla LIM, ma deve occuparsi esclusivamente di promuovere e favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie, facendo conoscere di volta in volta i vantaggi della loro adozione e le nuove opportunità tecnologiche per la scuola digitale in ogni ambito, dalla didattica all’amministrazione.

Animatore digitale: cosa dice il Miur

Vediamo più nello specifico cosa prevede il Ministero per questo ruolo scolastico. Gli animatori digitali sono appunto figure previste dal Miur per traghettare la scuola verso il progresso tecnologico. Come abbiamo già detto, l’animatore digitale deve essere tassativamente un insegnante, non un membro del personale ATA o della direzione, e deve possedere spiccate doti organizzative e gestionali oltre che competenze specifiche in ambito tecnologico. La nomina dell’animatore digitale spetta al Dirigente Scolastico che sceglie tra i candidati che spontaneamente ne fanno richiesta.

In ogni scuola viene eletto un solo animatore digitale e la selezione avviene tramite il lavoro di una commissione presieduta appunto dal DS. Inoltre, secondo quanto disposto dal Miur, ad ogni scuola sono assegnati 1.000 euro all’anno per le attività coordinate dall’animatore. Gli animatori digitali presentano ogni anno un progetto che, una volta approvato, viene inserito nel piano dell’offerta formativa e pubblicato sul sito Internet della scuola.

Al fine di garantire la continuità temporale utile per l’attuazione delle azioni del PNSD programmate nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), l’animatore digitale dura in carica tre anni, salvo eventuali proroghe.

Le funzioni che svolge all’interno della comunità scolastica sono essenzialmente tre: stimolare, coordinare e organizzare la formazione interna, senza svolgere per forza il ruolo di formatore, ma cercando di coinvolgere tutta la comunità scolastica alle attività formative sull’innovazione digitale.

Animatore digitale: i compiti

Ma quali sono in dettaglio i compiti dell’animatore scolastico?

In primo luogo, promuovere i temi dell’innovazione a scuola, per migliorare la didattica e favorire l’apprendimento.

In particolare, l’animatore digitale svolge tre compiti fondamentali:

  • formazione interna alla scuola sui temi del Piano Nazionale Scuola Digitale;
  • coinvolgimento della comunità scolastica sui temi dell’innovazione;
  • creazione di soluzioni innovative.

Per esempio, fa parte dei compiti dell’animatore digitale l’individuazione di soluzioni utili per migliorare l’apprendimento, sfruttando al meglio le nuove tecnologie. Può anche proporre laboratori di coding per avvicinare gli studenti alla programmazione o sostenere l’uso di particolari strumenti per la didattica, più innovativi e coinvolgenti.

Secondo quanto stabilito dal Miur, la digitalizzazione nelle scuole deve avvenire sul piano organizzativo, amministrativo e didattico. Pertanto, il processo non riguarda soltanto le attività in classe, ma anche la parte contabile, amministrativa, burocratica, di pianificazione del calendario e delle varie mansioni. Alcuni esempi possono riguardare l’invio di comunicazioni via e-mail, il pagamento delle tasse scolastiche tramite home banking, l’adozione del registro elettronico e l’impiego dei display interattivi di ultima generazione.

Come diventare animatore digitale: certificazione Eipass

Per diventare animatore digitale serve una certificazione successiva ad un periodo di formazione. Il certificato di animatore digitale può essere rilasciato dall’Eipass, organismo di certificazione riconosciuto dal Miur. La certificazione Eipass per animatore digitale tiene conto delle indicazioni e degli obiettivi presenti nel Piano Nazionale per la Scuola Digitale.

In particolare, il Piano prevede che i percorsi formativi siano strutturati sulla base del quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti e dei formatori, il DigCompEdu, abbreviazione di Digital Competence of Educators. ll quadro formativo si presenta suddiviso in sei macro-aree e prevede per ciascuna area 6 livelli di padronanza, dall’A1 al C2 (da novizio a pioniere).

Certificazione animatore digitale: cosa prevede

Come già accennato, il compito dell’animatore digitale nelle scuole è quello di promuovere, a tutti i livelli, l’uso delle nuove tecnologie. Quindi, deve comprendere, durante il periodo di formazione, come trasformare la didattica tradizionale alla luce delle potenzialità dei nuovi strumenti digitali. Nel caso della certificazione Eipass, per esempio, imparerà a realizzare attività di storytelling con applicazioni per creare fumetti, podcast, video e storie interattive. Sempre con l’obiettivo di promuovere un apprendimento più efficace e coinvolgente, durante la formazione imparerà l’importanza di utilizzare il coding come metodo didattico nelle materie curricolari.

Anche alla luce dell’esperienza della didattica a distanza maturata durante la pandemia, diventa necessario per l’animatore digitale concentrare l’attenzione sulle piattaforme digitali per la scuola (come Google Classroom e Microsoft Education), sui sistemi di videoconferenza (Google Meet, Zoom, Microsoft Teams) e sull’uso del registro elettronico.

Animatore digitale in classe: gli strumenti indispensabili

In questo contesto di promozione del progresso tecnologico all’interno della scuola e della singola classe, è importante capire su quali strumenti puntare. L’animatore digitale è chiamato a individuare i migliori strumenti per favorire l’apprendimento e rendere più efficace la didattica digitale. Per rendere più concreto il passaggio alla scuola digitale svolgono un ruolo chiave i monitor touch o display interattivi. L’animatore digitale potrebbe quindi promuoverne le potenzialità per tutti gli ambiti formativi.

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di Promethean, l’animatore digitale potrà compiere al meglio la sua missione. Infatti, grazie alla loro facilità di impiego e alle loro potenzialità, gli insegnanti possono iniziare subito a tenere lezioni coinvolgenti e interattive con i display interattivi ActivPanel. Questi strumenti sono facili da installare e configurare e richiedono una formazione minima e un supporto limitato da parte del personale tecnico.

Adatti per studenti di tutte le età e per le scuole di ogni ordine e grado, i monitor touch interattivi Promethean ActivPanel sono indispensabili per traghettare la scuola verso la piena digitalizzazione e trasformare la didattica rendendola più efficace e coinvolgente. In particolare, con il nuovo monitor interattivo ActivPanel LX di Promethean, digitalizzare l’aula e la didattica è semplice ed immediato: ActivPanel LX infatti può essere collegato ad un laptop attraverso un cavo USB-C e trasformare così il pc portatile in un display interattivo di grandi dimensioni.

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