La scrittura in corsivo sta scomparendo: quali sono le implicazioni per gli studenti e per l’apprendimento?

L’importanza della scrittura in corsivo per gli alunni della scuola primaria e secondaria

Published: Maggio 25th, 2023


Pc, tablet, smartphone: li utilizziamo tutti i giorni a scuola, a lavoro e nel tempo libero. Digitiamo su tasti o su schermo lettere in sequenza per comporre parole, esprimere pensieri, effettuare esercizi, utilizzando esclusivamente i caratteri in stampatello o stampatello. La scrittura a mano, di cui il corsivo rappresenta la versione più veloce e pratica, sta lentamente svanendo dalla nostra quotidianità. E se succede per gli adulti, ovvero per la generazione cresciuta senza tastiere e schermi, immaginiamo cosa può accadere con i nativi digitali.

Fino a vent’anni fa se si voleva scrivere a qualcuno si inviava una lettera scritta a mano; se si andava in vacanza si spediva una cartolina scritta a mano; il tutto con scrittura corsiva, nella maggioranza dei casi. Scrivere in corsivo era naturale come bere un bicchiere d’acqua. Oggi le cose sono molto diverse, visto che anche gli appunti durante le lezioni spesso si prendono sul tablet, sul pc o sullo smartphone. Se si deve dire qualcosa a qualcuno si usa la chat o l’email o un messaggio vocale. Ma cosa comporta l’abbandono di una competenza come quella del saper scrivere in corsivo?

La risposta a questo quesito l’hanno fornita, seppur riferita a un campione ristretto, i ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e Sociale e del Centro di Riabilitazione Didasco.  Lo studio “Validation of the Concise Assessment Scale for Children’s Handwriting (BHK) in an Italian Population” pubblicato sulla rivista scientifica “Occupational therapy in health care” ad opera di Barbara Caravale, Carlo Di Brina, Annalivia Loizzo e Valerio Zaccaria, ha coinvolto 562 bambini tra i 7 e gli 11 anni iscritti in 16 scuole primarie pubbliche della città di Roma.

Saper scrivere in corsivo è importante per lo sviluppo cognitivo? I risultati dello studio dell’Università La Sapienza di Roma

Gli oltre 500 bambini romani delle elementari oggetto dell’indagine scientifica sono stati sottoposti ad uno specifico test: è stato chiesto loro di ricopiare in corsivo, entro 5 minuti, un testo standard, e la prova è stata valutata attraverso il modello standardizzato “Concise Assessment Scale for Children’s Handwriting (BHK)” che calcola “l’abilità della scrittura a mano in contesti clinici e sperimentali, fornendo una rapida valutazione della qualità e della velocità della scrittura a mano attraverso un testo copiato”. Dopo due anni di osservazione, i dati raccolti dai ricercatori hanno rivelato che il 21,6% dei bambini è a rischio di sviluppare problemi di scrittura. Nello specifico, dei bambini sottoposti allo studio, circa il 5% soffre di disturbi specifici come quelli legati alla coordinazione motoria o alla dislessia, mentre i disturbi dell’apprendimento (DSA) sono stati riscontrati in una forbice che va dal 5% al 15% del campione esaminato.

I ricercatori hanno notato anche che la qualità della scrittura delle bambine è generalmente migliore rispetto ai compagni di sesso maschile, dato stabile negli anni, mentre la velocità di scrittura in corsivo migliora salendo di classe per via dell’esperienza acquisita negli anni e dell’esercizio costante. Tuttavia, i ricercatori non attribuiscono queste difficoltà esclusivamente all’utilizzo dei dispositivi digitali per la scrittura, ma pongono l’accento anche sulla questione del metodo di insegnamento per la scrittura in corsivo alla primaria, che ad oggi non vede uno standard univoco, come accade invece per la lettura.

L’importanza del corsivo nello sviluppo psicomotorio e nel percorso di apprendimento individuale dei bambini

Abbiamo appurato che imparare a scrivere in corsivo rappresenta una fase di sviluppo importante per i bambini.

Per Piero Crispiani, presidente del COMIS (Cognitive Motor International Society), direttore scientifico del Centro Internazionale Disprassia e Dislessia, nonché professore all’Università di Macerata e alla Link Campus University di Roma, intervistato da OrizzonteScuola, i vantaggi della scrittura in corsivo sono molteplici:

  • Velocizza la scrittura e dunque il pensiero 
  • Potenzia lo scorrimento da sinistra a destra, essenziale anche in tanti altri aspetti della vita 
  • Rende fluida la scrittura 
  • Rende unitaria la parola scritta, in senso grafico ma anche simbolico 
  • Coordina meglio nello spazio e nel tempo, due elementi fondamentale del pensare e dell’agire umano 
  • Impegna il bambino e lo porta alla corretta maturazione

Non è dunque solo una questione di bella calligrafia in corsivo o di scrittura in corsivo elegante. “La scrittura è infatti il precursore dell’apprendimento: senza lo sviluppo psicomotorio essenziale associato alla scrittura, il bambino sarà meno capace di assorbire gli argomenti e i materiali delle lezioni – commenta su Repubblica.it Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, presidente Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo “Di.Te”. Docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni Università Politecnica delle Marche. Lavenia continua: “Comprendo che negli ultimi anni, non solo per la Dad, i bambini si siano abituati a scrivere su pc, tablet e cellulari, ma la scrittura a mano con carta e penna a mio avviso resta fondamentale. Attenzione, con queste mie parole non voglio demonizzare la tecnologia, ma allo stesso tempo non è possibile dimenticare l’importanza della scrittura su quelle che sono le basi per una corretta maturazione psicofisica. Occorre quindi non abbassare la guardia e continuare a considerare la scrittura manuale un tassello essenziale e non derogabile alla tecnologia per lo sviluppo psicocognitivo completo di ogni bambino”.      

Rimane quindi fondamentale l’insegnamento del corsivo alla scuola primaria. E il fatto che il 20% dei bambini esaminati abbia mostrato difficoltà a scrivere in corsivo deve far riflettere sulle implicazioni future e sui problemi che ne potrebbero derivare. Anche perché non possiamo circoscrivere il problema alle scuole di Roma oggetto dello studio de La Sapienza. Oltreoceano le cose non sono molto diverse.

Le conseguenze dell’abbandono della scrittura manuale in corsivo

A proposito della situazione sul corsivo oltre i nostri confini nazionali, negli Stati Uniti la professoressa Drew Gilpin Faust, storica, insegnante ed ex presidente dell’Università di Harvard, ha pubblicato su “The Atlantic” un articolo dal titolo “La Generazione Z non ha mai imparato a leggere il corsivo”.

La professoressa Faust durante uno dei suoi corsi universitari ha scoperto che gli studenti appartenenti alla Generazione Z non hanno mai imparato a leggere e scrivere in corsivo. Questo deriva in parte dal fatto che nel 2010, i nuovi standard statunitensi per l’istruzione primaria e secondaria hanno messo il corsivo in secondo piano a seguito dell’utilizzo sempre maggiore dei computer e alla conseguente necessità di adattare l’insegnamento per l’utilizzo più delle tastiere che del corsivo. Questo cambiamento ha avuto conseguenze sul percorso formativo di molti degli studenti presi in esame dalla professoressa Faust: attualmente, questi ragazzi non sono in grado di leggere manoscritti e sono quindi costretti a scegliere percorsi di studio con materie che non prevedano testi scritti a mano.

Quello del corsivo scrittura dimenticata è uno scenario da scongiurare che si combatte con tante piccole grandi iniziative, come quelle di singoli specialisti, circoli e club privati dedicati allo studio e all’esercizio della scrittura corsiva, oltre ai vari tipi di scrittura in corsivo che propongono con corsi di scrittura in corsivo online e in presenza. Tutti questi percorsi possono essere utile anche solo per migliorare il proprio stile, la calligrafia in corsivo e imparare a scrivere lettere in corsivo eleganti e distintive. 

Progetti per il recupero della scrittura in corsivo

Un esempio concreto di attenzione e recupero della scrittura corsiva italiana è il progetto partito lo scorso settembre a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, dove lo Scriptorium Foroiuliense – Scuola Italiana Amanuensi, con il sostegno dell’Assessorato Regionale all’Istruzione del Friuli Venezia Giulia, ha lanciato un progetto dedicato alla scrittura in corsivo che vede protagoniste otto classi dell’Istituto superiore Vincenzo Manzini, con il coinvolgimento attivo di circa 150 ragazze e ragazzi attraverso un corso di 15 ore incentrato sul corsivo italiano. Il metodo applicato dallo Scriptorium attualizza i precetti di uno dei più antichi manuali di corsivo italiano, la “Operina” di Ludovico Vicentino, di cui lo Scriptorium ha realizzato per la prima volta nel mondo 20 copie anastatiche. La Scuola Italiana Amanuensi, che da un decennio cura questo tipo di corsi per università e privati, quest’anno, per la prima volta in Italia, ha stipulato un protocollo d’intesa per collaborare direttamente con un istituto scolastico. E si appresta a realizzare un progetto ambizioso: riprodurre la Bibbia di Gutenberg, il primo libro stampato a caratteri mobili in Europa. Il progetto avrà una durata di sei mesi a partire da marzo 2023, vedrà coinvolte oltre 50 persone e le cinque copie realizzate saranno donate ad istituzioni italiane e straniere, compreso il Museo del Libro e della Stampa di Kiev.                                                                                       

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