In un mondo in cui la tecnologia gioca un ruolo fondamentale in quasi tutti gli ambiti professionali, è indispensabile ripensare la didattica in un’ottica di preparazione al lavoro. Non bastano più, infatti, i cari vecchi programmi scolastici con dentro le basi di storia, geografia, scienze e così via. Non bastano più i fondamentali di matematica, geometria e algebra. Non basta conoscere una o più lingue. È necessario allenare le menti dei più giovani al pensiero trasversale, ovvero a collegare le varie nozioni apprese come si fa con il gioco della celebre rivista di cruciverba: occorre unire i puntini per visualizzare l’immagine nella sua interezza.
Così deve funzionare anche con la didattica: le varie materie non vanno studiate a compartimenti stagni, bensì devono fondersi, incontrarsi, compensarsi, arricchirsi a vicenda fino a disegnare nelle menti degli studenti immagini nitide di argomenti complessi. Argomenti e temi che non hanno un solo punto di vista ma che possono variare, adattarsi o evolvere a seconda dei casi. Questo è il principio alla base della filosofia didattica della STEAM Education.
Qual è il significato di STEAM?
STEAM è l’acronimo in inglese di Science, Technology, Engineering, Art e Mathematics. Nell’approccio della STEAM Education, queste materie tecnico-scientifiche, arricchite da una giusta dose di arte e creatività, dialogano tra loro in un continuo scambio interdisciplinare che allena le menti al pensiero critico e creativo, alla manualità e al problem solving. La STEAM Education riesce a stimolare la curiosità, a far emergere i talenti, a promuovere la ricerca in modo da formare e preparare gli studenti al futuro mondo del lavoro, che non richiede più una sola competenza, ma è sempre più esigente anche in fatto delle cosiddette soft skills.
L’importanza delle materie STEAM nell’insegnamento
Se è vero che il futuro è indissolubilmente legato alla tecnologia, e quindi alle materie tecnico-scientifiche, uno dei più grandi meriti della STEAM Education, è quello di avvicinare alle discipline scientifiche e matematiche anche le studentesse. E c’è davvero molto da fare su questo punto. Secondo l’Atlante dell’Infanzia 2020 di Save The Children, gli stereotipi di genere sono molto presenti in Italia e questo influenza le scelte delle bambine sin dalla tenera età non solo nella percezione del loro ruolo nella società, ma anche nel campo degli studi e nella futura scelta del ramo lavorativo in cui andare a specializzarsi.
“Gli stereotipi di genere agiscono anche su quella che viene chiamata ‘segregazione formativa’ che vede una presenza di massa delle ragazze nei percorsi formativi che hanno al centro le materie umanistiche e sociali ma solo in piccolissima parte nelle ‘hard STEM’”, si legge nel rapporto. “La narrazione collettiva, anche dei media, è ancora troppo legata all’idea dello scienziato uomo autorevole e di successo. In questo neppure la scuola è riuscita pienamente, fino ad ora, a decostruire il modello dominante per indirizzare e stimolare parimente alunne e alunni verso le materie scientifiche”, proseguono gli autori dell’Atlante.
STEAM e stereotipi di genere, lo studio sui bambini
Gli autori dell’Atlante di Save the Children evidenziano ancora che “gli stereotipi di genere sulle capacità intellettuali e le abilità si formano presto e influenzano gli interessi dei bambini ad uno stadio molto precoce”. A tal proposito portano ad esempio i risultati della ricerca condotta da Lian Bian, Sarah-Jane Leslie e Andrei Cimpian su un campione di 96 bambini, 48 maschi e 48 femmine di 5, 6 e 7 anni a cui viene raccontata la storia di una persona “molto, molto intelligente”.
Dopo aver mostrato ai bambini alcune immagini di persone di entrambi i sessi, si chiede loro chi pensano sia il soggetto “molto, molto intelligente”. A cinque anni i maschietti indicano l’immagine maschile, le femminucce quella femminile, quasi a identificare loro stessi nella definizione di “molto, molto intelligente”.
Le cose però cambiano a 6 e 7 anni, quando sia maschi che femmine indicano nella figura maschile la persona intelligente. Lo stereotipo ha attecchito nelle loro giovani menti e le bambine sminuiscono loro stesse attribuendo la definizione di “persona intelligente” al genere maschile. Ecco perché è importante combattere sin dalla tenera età gli stereotipi di genere e il concetto di “cose da maschi” e “cose da femmine”. A partire dai banchi di scuola. E l’introduzione dello studio di materie scientifiche indistintamente tra alunni di sesso maschile o femminile sin dalla prima elementare è di vitale importanza per superare questi stereotipi arcaici.
Che differenza c’è tra STEM e STEAM?
In principio la nomenclatura era semplicemente di STEM, ovvero Science, Technology, Engineering e Mathematics – tradotto, scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. In seguito, è stata aggiunta una A all’acronimo che sta per Art – arte – l’anello mancante in questa catena virtuosa di materie scientifiche capace di sviluppare anche la parte creativa oltre a quella logico-matematica. Di fondamentale importanza per affrontare le sfide della vita reale e saper andare oltre nei momenti di difficoltà, allenarsi a trovare soluzioni alternative, a usare il pensiero trasversale.
Usare la tecnologia per migliorare l’apprendimento STEAM
L’approccio all’insegnamento delle materie STEAM prevede, come dicevamo sopra, un metodo interdisciplinare, un lavoro di squadra tra i docenti delle varie discipline, che sappiano creare un racconto, un continuum, un ponte tra una lezione e l’altra, in modo da dare agli studenti un quadro d’insieme dell’argomento trattato secondo i vari punti di partenza propri di ogni disciplina oggetto di studio. Si tratta di un metodo di insegnamento innovativo che ben si sposa con le funzionalità delle nuove tecnologie. La multimedialità alternata alla manualità, la progettazione e la realizzazione, la creatività e la razionalità vengono così alimentate e stimolate continuamente realizzando una sorta di discorso ininterrotto all’interno della mente che rende il tutto più fluido e immediato.
Esempi di didattica STEAM
Immaginiamo di dover spiegare agli studenti il ciclo dell’acqua. Prima di questa rivoluzione digitale nelle scuole si optava per la lezione frontale supportata dal libro di testo aperto sul banco: le varie fasi del ciclo dell’acqua erano illustrate sul libro attraverso immagini statiche, spiegate in parallelo dalla voce del docente e dal testo scritto nel volume. Gli studenti ascoltavano la lezione, leggevano il testo, provavano a immaginare il meccanismo, cercavano di interiorizzarlo per superare l’interrogazione. E probabilmente, dopo qualche anno, lo dimenticavano, perché il tutto rimaneva puramente teorico, astratto.
Oggi, invece, attraverso l’approccio STEAM è possibile rendere reali queste informazioni attraverso non solo le immagini e le spiegazioni, ma con il supporto del digitale:
- risorse video
- risorse audio
- laboratori
- esperimenti
- simulazioni in 3D
- realtà aumentata
- lavori di gruppo
- quiz e test
In questo modo l’oggetto della lezione prende vita, diventa quasi tangibile. La teoria si trasforma in esperienza. E rimane così impressa nella memoria dello studente non come un concetto astratto e noioso studiato sui libri per ottenere un buon voto, ma piuttosto come un pezzetto di tesoro da tenere al sicuro all’interno dello scrigno della propria memoria. Un concetto scientifico, un pezzetto della realtà che ci circonda che si è potuto sperimentare, toccare con mano, analizzare e interiorizzare, di cui si è discusso con i compagni e con il docente, che ha suscitato curiosità e meraviglia, che ha svelato i suoi segreti agli occhi dell’osservatore. E che ha trasformato la scienza in qualcosa di familiare, di vicino, di concreto. Imparare non significa memorizzare. Imparare è conoscere.
La scelta vincente per l’insegnamento delle materie STEAM
La tecnologia, che è già di per sé una delle materie facenti parte dell’acronimo, è dunque la chiave di volta dell’insegnamento e dell’apprendimento secondo il metodo STEAM, abbinata sempre alla giusta dose di manualità e creatività. La tecnologia ha infatti la preziosa funzione di supporto per le spiegazioni verbali e testuali, trasformandole in esperienze di vita tangibili, sperimentabili, misurabili e analizzabili.
La scuola diventa così un grande laboratorio multidisciplinare dove i ragazzi possono allenare il pensiero critico, il problem solving e sviluppare le tanto richieste soft skills, indispensabili per il loro futuro debutto nel mondo del lavoro, sempre più esigente e interdisciplinare.
La STEAM Education e le “4C” dell’insegnamento
La filosofia d’insegnamento STEAM contiene inoltre alla perfezione le “4C” teorizzate come fondamentali nell’istruzione del XXI secolo: creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione. Quattro punti che si incontrano costantemente non solo in aula, nel confronto e la collaborazione con il gruppo dei pari e con i docenti, ma anche nell’utilizzo delle tecnologie realizzate appositamente per la didattica digitale. L’unico limite a questa rivoluzione culturale dal basso è l’accesso alla tecnologia e la competenza digitale di docenti e studenti. Ma fortunatamente, con l’accelerazione dovuta alle esigenze legate ai lockdown che abbiamo vissuto in passato, questo ostacolo è stato largamente superato, almeno all’interno delle aule.
Grazie alla tecnologia ActivPanel, messa a punto da Promethean in vent’anni di esperienza a fianco di docenti ed esperti del settore, e alle oltre 50mila risorse disponibili gratuitamente online per i docenti sulla piattaforma dedicata, rendere le lezioni STEAM multimediali, coinvolgenti e interattive è ancora più facile. Promethean offre soluzioni differenti per le diverse tipologie di istituti scolastici: dalle scuole dell’infanzia alle primarie, dalle secondarie fino all’università, per ogni grado di istruzione c’è una soluzione ad hoc.
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