Competenze digitali, sempre più importanti per gli insegnanti

Published: Settembre 25th, 2020

Competenze digitali, sempre più importanti per gli insegnanti

 La DaD ha accelerato un processo di aggiornamento in senso tecnologico già avviato a livello europeo e nazionale

Il binomio “digitale-scuola”, attualmente, non può che rievocare l’esperienza della Didattica a Distanza (DaD), tramite la quale si è cercato di dare continuità alle attività didattiche durante l’emergenza da COVID-19.

In realtà la DaD, che, secondo il Piano Scuola 2020-2021 adottato con DM 39/2020, si trasforma adesso in Didattica Digitale Integrata (DDI), non ha fatto altro che accelerare un processo di aggiornamento delle istituzioni scolastiche in senso tecnologico, già avviato a livello europeo e nazionale, costringendo i docenti a mettere in campo nuove competenze legate, ad esempio, alla gestione delle interazioni virtuali o alla valutazione, per la quale si è reso necessario modificare parametri e tipologie di prove.

Lo sviluppo delle competenze digitali dei docenti rappresenta uno degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione introdotto dalla L.107/2015, che detta le strategie per sviluppare modelli di innovazione digitale “sostenibile” all’interno del sistema educativo di istruzione e formazione italiano.

Gli insegnanti devono essere in grado di accompagnare gli studenti in un processo di educazione digitale, come del resto raccomandato dal Consiglio dell’Unione Europea che, nel 2018, ha aggiornato le competenze chiave per l’apprendimento permanente, definendo quella digitale  “competenza di base”.

L’utilizzo delle TIC nell’ambiente scolastico è importante perché permette di applicare il modello pedagogico socio-costruttivista, grazie al quale l’apprendimento è favorito dall’esperienza, dalla collaborazione, dalla personalizzazione, dalla costruzione dei saperi, anche nell’ottica della preparazione dello studente al mondo del lavoro.

In questa direzione, tra le azioni particolarmente rilevanti del PNSD, oltre al Piano Diffusione LIM,  il Piano Cl@ssi 2.0 e il Piano Editoria Digitale hanno previsto la creazione e la sperimentazione di nuovi ambienti di apprendimento, processi di insegnamento-apprendimento e prodotti innovativi, sfruttando le tecnologie multimediali e digitali.

La formazione dei docenti all’innovazione didattica, soprattutto come capacità di convertire in senso pedagogico e didattico l’utilizzo delle tecnologia, è ritenuto un obiettivo prioritario, suddiviso in una serie di azioni; tra queste, ad esempio: l’Azione #18, che ha previsto la creazione di un Profilo digitale per ogni docente; l’Azione #25, dedicata alla formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa e quindi intesa come misura di supporto per lo sviluppo continuo delle competenze; l’azione #27, finalizzata a rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica.

Insieme alle attività per lo sviluppo di competenze digitali degli studenti e del personale scolastico, il PNSD prevede anche che le scuole attivino azioni di potenziamento delle infrastrutture di rete e di connettività.

Nel processo di digitalizzazione, le scuole sono accompagnate da una figura di sistema dedicata, quella dell’animatore digitale, individuato da ogni istituzione scolastica secondo la modalità che ritiene più appropriata. L’animatore digitale deve coordinare le attività di implementazione delle attività del PNSD inserite nel Piano triennale dell’offerta formativa, in maniera coerente con il fabbisogno della scuola.

Sul fronte europeo, nel 2017 il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea è intervenuto pubblicando l’European Framework for the Digital Competence of Educators, o DigCompEdu, ovvero un quadro di riferimento per definire e favorire lo sviluppo delle competenze digitali dei docenti di ogni ordine e grado, compresa l’Università e l’istruzione degli adulti, e del personale educativo, anche in contesti non formali.

DigCompEdu propone 22 competenze elementari, organizzate in 6 aree, secondo un modello progressivo A1-C2, che ricalca il QCER per la conoscenza delle lingue:

AreaObiettivo
1 Impegno professionaleusare le tecnologie digitali per la comunicazione, la collaborazione e lo sviluppo professionale
2 Risorse Digitaliricerca, condivisione e creazione di risorse digitali
3 Insegnamento e apprendimentogestire e orchestrare l’uso delle tecnologie digitali nell’insegnamento e nell’apprendimento
4 Valutazioneutilizzo di tecnologie e strategie digitali per migliorare la valutazione
5 Responsabilizzazione degli Studentiutilizzare le tecnologie digitali per migliorare l’inclusione, la personalizzazione e il coinvolgimento attivo degli studenti
6 Facilitare l’acquisizione delle Competenze Digitaliconsentire agli studenti di utilizzare in modo creativo e responsabile le tecnologie digitali per l’informazione, la comunicazione, la creazione di contenuti, il benessere e la risoluzione di problemi

In questa cornice teorica, sarà possibile strutturare dei percorsi formativi sempre più coordinati e integrati con le strategie nazionali ed europee, non ultima la Strategia Nazionale per le Competenze Digitali adottata dal Ministero per l’Innovazione tecnologica con decreto del 21 luglio 2020, che prevede anche delle azioni per i cicli d’istruzione, con il coordinamento del Ministero dell’Istruzione e del Ministero dell’Università e della Ricerca.

In ottica comparativa, si segnala anche il rapporto “Digital Education at School in Europe“, realizzato dalla rete Eurydice nell’anno scolastico 2018/2019,  in cui sono analizzate strategie e politiche in materia di educazione digitale a scuola da parte di 38 Paesi europei.

Anche il recente sondaggio realizzato da Promethean e contenuto nel “Report sul rapporto tra tecnologia e scuola in Italia 2020/2021” ha inotre messo in luce come l’investimento per la formazione degli insegnanti sui temi del digitale rappresenti una delle più grandi sfide per il nostro sistema educativo di istruzione e formazione.

L’innovazione della scuola non avviene solo grazie allo sviluppo della tecnologia e al miglioramento della connettività. Non può esserci vera innovazione tecnologica se non si migliorano le competenze digitali dei docenti, se non si adottano percorsi formativi che consentano di elaborare una lezione, un percorso didattico, un modulo formativo direttamente utilizzando le tecnologie e sfruttando tutte le potenzialità dei dispositivi impiegati.